È una delle immagini più belle che si possano vedere: "Un gruppo di ragazzi che canta e suona di Gesù. Giovani che cantano per se stessi e per gli altri".
 
Perché per se stessi?
Semplice. Nella Bibbia troviamo scritto in Matteo 18:20:" Poiché dove due o tre sono riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro". Bene, un complesso musicale è composto da almeno due o tre persone, dunque, se il gruppo canta di Gesù, con la lode sta accogliendo Dio nel proprio mezzo, Colui che, mentre diamo agli altri, edifica prima noi stessi.
 
Perché per altri?
Perché è dovere del cristiano portare la "Parola" e cioè Gesù, ed un gruppo musicale suona e canta di Gesù, ossia della "Parola" per gli altri. Per tutti: credenti e non. Tutti possono essere edificati dall'ascolto della musica e del canto rivolto a Dio .
 
La musica … il canto …
Chi conosce quanto si possa entrare nelle profondità dell'esistenza e nell'immensità di Dio attraverso la musica ed il canto, sa cosa nasce nell'anima e nella mente al solo ascoltarli nominare.
Gesù ha sacrificato se stesso per formare la Chiesa. La Chiesa è il corpo di Cristo, un corpo formato da persone, ognuna potenzialmente capace e desiderosa di esternare la Parola agli altri. È dovere della chiesa capire e riconoscere chi "è nato per", chi "desidera di", chi "è chiamato da Dio a" suonare e cantare di Gesù e per Gesù.
 
Fu così che due giovani della nostra chiesa, Silvano Masullo e Giuseppe Palladino, furono tra i primi ad essere portati alla Scuola di musica della chiesa evangelica pentecostale della città di Napoli. La Scuola Biblica Domenicale intanto cresceva e tanti altri giovani la frequentavano, al punto che nella seconda metà degli anni '70, erano già tanti i ragazzi che iniziavano a cimentarsi per suonare diversi strumenti musicali: chitarra, basso, batteria, tastiera e pianoforte, fisarmonica, sax contralto, sax tenore, tromba, clarinetto, violino, flauto.
Poco dopo, si formò un gruppo musicale nella chiesa di Napoli in Via Goffredo Malaterra. C'era la chitarra elettrica, la chitarra basso, la tastiera e la batteria e chi cantava canti a Dio. Quell'immagine, stampata negli occhi di tanti bambini e ragazzi, come eravamo noi, avrebbe incoraggiato i presupposti di quella che fu la stagione de "La chiesa dei complessi".
 
Gruppi di ragazzi ansiosi di servire Dio "suonando in un complesso" si diedero la mano promettendo a se stessi di studiare per realizzare quell'obiettivo. Ci riuscirono raggruppando gli elementi che sarebbero stati la prima formazione del gruppo Sela. La generazione successiva, appena più piccola, incoraggiata dai Sela fondò gli Ekklesia. La generazione ancora più giovane, sull'esempio dei primi due complessi, fondò il gruppo Araldi. Dio era all'opera, e cuori da Lui sensibilizzati, si disponevano nelle Sue mani per poterlo servire.
 
Alla prima generazione del gruppo Sela, ne seguì una seconda che, per molti anni ha servito Dio. Da questa generazione sono nati due gruppi: i Gosplay ed un'altra formazione che sta attualmente servendo il Signore in particolar modo nell'opera carceraria.
 
Nel frattempo altri ragazzi crescono, si incontrano, formano gruppi musicali. Ci sono i Sion, i gruppi musicali dei ragazzi di Casalnuovo e di Volla (ancora non hanno scelto un nome). Dio continua la Sua opera. È un continuo fermento, sono "lavori in corso". Importante è non fermarsi, continuare a ringraziare e chiedere a Dio sapienza, pazienza, vero amore per generazioni che si susseguono, ma che continuano a voler "servire la Parola" attraverso la musica ed il canto.